Lo sguardo come il sorriso di una persona ci rivela se in quel momento è allegra, accogliente e disponibile oppure triste, arrabbiata, indisponibile all’ascolto e allo scambio. Dopo i 40 anni il sorriso va protetto ancora con più attenzione, per mantenerne il più a lungo possibile la salute ed evitare cure ai denti lunghe e dispendiose. Ne abbiamo parlato con il dottor Nunzio Tagliavia, medico odontoiatra a Milano che da oltre 20 anni si occupa di proteggere il sorriso dei suoi pazienti, by Laura Salonia , healthy editor for Glam40.
1. Quali sono i disturbi dentali più frequenti nelle donne intorno ai 40 anni?
I disturbi più frequenti a questa età dipendono molto dalla personale attenzione verso le cure dentali, compresi i controlli periodici e, ovviamente l’ igiene di bocca, gengive e denti fatta ogni giorno a casa . In caso contrario è facile riscontrare carie e problemi parodontali (gengive sanguinanti e arrossate, osso che si ritrae) con relativo rischio di perdita precoce di denti. Anche l’eredità genetica e l’equilibrio ormonale possono essere causa di disturbi nonostante un’attenzione verso i propri denti.
2. Quali consigli per la prevenzione alle donne che hanno compiuto 40 anni?
Basta poco: controlli frequenti dal dentista (due volte all’anno se non ci sono particolari problemi), assolutamente niente fumo perché favorisce le parodontiti, l’infiammazione delle gengive, i tumori del cavo orale (oltre a rovinare e macchiare lo smalto), sana alimentazione (vedi risposta successiva).
3. Quali sono i cibi che proteggono i denti?
Per chi non è intollerante, il latte e i latticini per il loro contenuto alto di calcio, la mela, sedano e carote perché aiutano a ripulire denti e gengive dalla placca, no agli zuccheri semplici, frutti di bosco in abbondanza perché contengono sostanze antibatteriche capaci di ridurre i depositi di placca (inoltre favoriscono la buona circolazione sanguigna, proteggono i capillari e la vista), mentre rapanelli, pomodori, crescione e ciliegie contengono fluoro che rinforza lo smalto.
4. Sbiancamento: quale tipo funziona meglio e come mantenere i risultati più a lungo, a casa, dopo il trattamento dal dentista?
Non esiste la tecnica di sbiancamento dentale migliore in assoluto. Anche perché ogni dentatura ha un colore naturale che reagisce in modo diverso ai trattamenti sbiancanti, sia quelli effettuati in studio sia quelli fatti a casa. Il modo più efficace per mantenere bianchi i denti sono soprattutto le abitudini alimentari e di vita. Ridurre i cibi che macchiano, come caffè, thé, niente fumo, liquirizia, cioccolato fondente può essere sicuramente utile. Per chi consuma thé verde per le sue proprietà antiossidanti, si consiglia in genere di assumerlo in compresse con molta acqua. Stesso effetto benefico senza macchie sui denti.
5. Lei ha grande esperienza negli impianti dentali: quali consigli per scegliere tra le tante offerte molto allettanti sul mercato oggi, senza rinunciare alla qualità?
Il primo consiglio che posso dare è che una vite implantologica non può costare troppo poco, direi non sotto i 300-350 euro . Inoltre è importante chiedere al proprio dentista quale sia la marca d’impianti utilizzata . Le case produttrici affidabili nei loro siti hanno una sezione dedicata al paziente, dove potrà conoscere meglio l’azienda produttrice e la sua storia.
6. Igiene orale: quante volte farla dal dentista in un anno? Quando capire che è il momento giusto? E come devono essere spazzolino e dentifricio?
Almeno due volte all’anno. Di più in caso di presenza di cure dentali estese o predisposizione alla carie e altre patologie. Lo spazzolino deve essere con setola a durezza media. L’offerta commerciale dei dentifrici è fin troppo vasta. Anche qui vale il discorso fatto per gli sbiancanti, non esiste il dentifricio migliore in assoluto, i componenti base delle paste dentifricie sono uguali per tutte. Si differenziano leggermente se vengono aggiunte componenti saline e antibatteriche o componenti ad azione sbiancante. In generale, più che il dentifricio in sé è più importante il corretto movimento di spazzolamento (in senso verticale, quello di crescita dei denti, e in orizzontale solo per le superfici che si toccano a bocca chiusa). Sono più comodi gli spazzolini elettrici ed è fondamentale usare il filo interdentale . Anche se recentemente alcuni studi sembrano dimostrare che sul lungo periodo sono più efficaci gli scovolini.
7. È vero che un bicchiere di vino rosso a pasto aiuta la salute di denti e gengive?
Il vino rosso è ricco di polifenoli, sostanze capaci di contrastare la capacità dei batteri di aderire alla superficie dentale e quindi la carie, determinata da un’eccessiva proliferazione dei batteri naturalmente presenti nel cavo orale (come lo Streptococco mutans). I polifenoli contenuti nel vino rosso proteggono anche il “biofilm” che ricopre i denti dall’aggressione degli acidi.
8. Parliamo di medicina estetica, alleata importante a questa età (a patto che sia “discreta” e mai eccessiva). Oggi anche i medici dentisti possono effettuare infiltrazioni di acido ialuronico intorno alla bocca per migliorare l’aspetto del viso e del sorriso: che cosa ne pensa?
9. È vero che masticare gomme che contengono xilitiolo aiuta contro la carie?
Secondo un recente studio condotto dall’Università degli Studi di Milano e dall’Istituto di Clinica Odontoiatrica dell’Università degli Studi di Sassari lo xilitolo, uno zucchero vegetale estratto dalla corteccia della betulla, ha un’azione specifica contro gli streptococchi del gruppo mutans, i batteri responsabili della carie.
10. Secondo l’Istat sono sempre di più le persone che rinunciano alle cure dentali perché temono di spendere troppo: come scegliere un buon dentista low cost?
Meglio preferire strutture dove chi esegue le prestazioni sia anche il titolare dello studio: è più sicuro se all’entrata sono esibiti un nome e un cognome e non un marchio aziendale. Chi è titolare della struttura in cui svolge la propria professione è più responsabilizzato e non è soggetto a pressioni da parte di chi si occupa del marketing. Non deve, cioè, accettare strategie aziendali che a volte sono distanti dall’etica medica. Il rischio è di trovarsi di fronte a preventivi troppo generosi che devono far sospettare punti deboli nella qualità della prestazione. Il costo di un manufatto dentale non può essere inferiore a una certa cifra: una corona offerta a meno di 300 euro deve destare diffidenza come del resto una vite implatologica a meno di 350 euro. Altri indicatori sono l’ubicazione e le dimensioni dello studio: una struttura con molto personale situata in una zona centralissima deve applicare costi più alti per ragioni facili da comprendere. In generale, una vite implantologica a 1000 euro è cara rispetto a quello che si potrebbe pagare la stessa vite applicata con la medesima competenza in un centro meno grande.
Info:
Clinica dentale WeLoveDenti, Milano. www.welovedenti.it
Il dottor Nunzio Massimo Tagliavia, medico, odontoiatra, esperto in chirurgia implantologica, risponde a tutti i dubbi sulla salute e la cura dei denti di anche nella rubrica online di
quimamme.it/con-gli-esperti/per-te/odontoiatra/